venerdì 28 giugno 2013

Rischio piogge persistenti - rischio Idro-geologico per la Diga di Sermoneta LT.

Sermoneta LT, 28-6-2013
Si prevedono forti piogge,temporali e grandinate... con forti raffiche di vento - La Protezione Civile della provincia di Latina è allertata... rischio Idro-Geologico.. specie per noi a Sermoneta scalo con la presenza del bacino di raccolta idrico della Diga:
Ecco la situazione che si presentava settimane fà.. dopo le ultime piogge...all'interno della Diga..
Sterpaglie,rami,immondizia varia... galleggia e si accalca nei pressi della chiusa (che convoglia l'acqua verso i canali collegati..):
 
Infine ecco lo stato del canale Mussolini... invaso da vegetazione,arbusti e canneti... forse sarebbe opportuna una bonifica per liberare la diga dall'immondizia accalcatisi e dalla vegetazione che sovrasta il canale !!
Invitiamo il consorzio di Bonifica dell'Agro pontino (presidente e direttore generale..) a prendere visione delle cose... e provvedere in tempi utili possibilmente !!

lunedì 24 giugno 2013

BIOMASSE tra Maenza e Priverno LT...? NO!!

pag 20    Lunedì 24 Giugno 2013 - LatinaOggi
DIVISI per Biogas:
Impianto a Biomasse per metano:elettricità e calore.

I rilievi dell'ecologista di Sermoneta a sostegno del fronte del no.
Ancora dubbi sugli impianti da realizzare nella piana di Maenza
     Biomasse, troppi rischi
Antonietta Pagani: «Un serio impatto ambientale»

                                                                                Antonietta Pagani
DUBBI sugli impianti di
biomasse da realizzare nella
piana di Maenza vengono
espressi da Antonietta Pagani,
ambientalista ed ecologista
di Sermoneta. Nella
sue riflessione sulla infuocata
tematica che vede contrapposti
i comitati cittadini
del sì e del no, la stessa
porta anche il contributo di
Sel.
A un'attenta analisi esisterebbe
un serio impatto ambientale,
secondo la Pagani.
E sarebbe eccessivo il consumo
di suolo pubblico;
verrebbero costruiti dei vasconi
di cemento per l'alimentazione
e la combustione
degli indotti oltre alla
messa in opera di grandi
silos. Sarebbero sfruttati
300 ettari di terreno a coltivazione
di mais insilato per
la combustione; sarebbero
lavorate e pressurizzate nei
silos masse di liquami, letame,
scarti organici vari e
liquidi reflui con il mais,
con la formazione certa di
percolato e quindi di arsenico,
noto agente chimico
cancerogeno di categoria 1,
che potrebbe inquinare le
falde idriche sottostanti e
della emissione certa dal
processo di bruciatura/combustione
di fumi e polveri
sottili.
Esiste peraltro - fa notare
ancora la Pagani - un centro
abitato e dei vincoli paesaggistici-
architettonici e storico-
artistici che ne vietano
l'utilizzo in tal senso. Il che
comporterebbe la necessità di
verificare Piano regolatore
generale e Ptpr, in quanto
l'area si configurebbe come
sito di interesse regionale.
Da considerare anche il
piano per la zonizzazione
industriale e i corsi d'acqua
vicini, con strade inadatte al
traffico di mezzi pesanti per
il trasporto urbano dei materiali
sucitati. E da monitorare
infine la formazione di
odori sgradevoli e la produzione
di acido solfidrico
dall'odore più che pungente
e persistente, oltre ad essere
agente nocivo e inquinante.

Mina Picone pubblicato su LatinaOggi del 24-6-13 pag. lepini/sezze/priverno.