Si parla di carico-scarico di 34.000 tonnellate/anno di reflui chimici indistriali velenosi/teratogeni da smaltire e rigenerare...migliaia di fusti - in realtà se vi leggete con noi il progetto dell'impianto previsto di recupero solventi conto terzi vi dirà che i quantitativi saranno da 18.000 a 27.000 ton/anno (27.000 considerando anche lavorativi i finesettimana..) e non saranno trattati rifiuti velenosi e nucleari industriali della peggiore specie ma.. solventi chimici ad uso industriale della cosiddetta chimica fine (Acetone,DMF,cicloesano...-certo non acqua pura!) - Inoltre a pag 4 del progetto si legge: i reflui conto terzi non verranno trattati con incenerimento né con trattamento biologico -
E.. altre possibili sostanze che si potrebbero aggiungere dovranno essere di catena simile per poter essere lavorate in quanto gli impianti della ex Bristol sono stati progettati per tali....tipi - Le centraline per i controlli delle polveri ed altri agenti nell'aria sono parte già esistenti.. si tratterà di richiedere i tabulati periodici sui controlli effettuati..e di aggiungere cancerogeni e particolati...
La Via (valutazione d'impatto ambientale) è stata riconfermata dalla regione Lazio e l'AIA (autorizzazione integrata ambientale) vigente dalla provincia... a sua discrezione l'avallo dell'Arpa - Tanto che i rilievi degli impatti vari sono tutti o quasi inferiori ai limiti richiesti e..alcuni poco sopra con livelli cmq di basso rilievo e quindi nella norma.. (a pag11del progetto: Atmosfera,ambienti idrici suolo,rilievi suolo e sottosuolo,rumori,effetto antropico,flora/fauna/ecosistemi,paesaggio..),rilievi idrogeologici nella norma,Prg -piano regolatore comunale-,Ptpr,Prt in regola con le normative.. essendo zona industriale dove insiste il sito... tutti rilievi effettuati prima della richiesta e debitamente riportati nel progetto da noi visionato -da me già dall'agosto 2012.. -quando affisso nell'albo pretorio del comune-
Di certo la ex Bristol MS (da oltre 20 anni..) ha inquinato Sermoneta... ha anche portato lavoro a tante famiglie locali - ora esigeremo con più determinazione e cognizione i controlli sui cancerogeni e le polveri...(controlli che io non ho mai visto negli anni scorsi!) per essere certi che le emissioni sono accettabili e nel range previsto dall'UE -
Di certo se questo progetto (di recupero solventi...) non parte.. con la desertificazione attuale e la deindustrializzazione che si è creata per la crisi economica il rischio potrà essere la chiusura dello stabilimento che.. ricordiamo ora dà lavoro a 600 dipendenti circa... (famiglie che potrebbero rimanere senza stipendio..).
E.. ci rendiamo conto che questo non è il massimo per la Corden.. un sito chimico per la produzione farmaceutica, né per il suo futuro ma.. al momento appare l'unico progetto possibile per salvare l'azienda!! Che con poche modeste modifiche.. apportate è quasi pronta ad ospitare il progetto (che -diciamolo- l'ISPRA ha annoverato come primo/unico sito nel Lazio e in tutta Italia né esistono altri 10) di un polo sempre di categoria simile..
Sappiamo di avere un centro storico bellissimo e medioevale,torri,chiese antiche e verde tutt'intorno ad incorniciare il nostro straordinario paesaggio naturale... che incastona perfettamente il girdino con le rovine di Ninfa (piante e arbusti di ogni specie.. perfettamente trapiantate tra i ruderi e il giardino da un microclima che né conserva tutto lo splendore) - e ce lo vorremmo mantenere... tenendolo perfettamente incastonato anche con la nostra zona dall'asse industriale...che è circoscritta (ed anche se non perfetta..di possibile miglioramento -in quanto anche l'agricoltura di pregio) .
Le preoccupazioni dei cittadini sono.. anche le nostre io abito a pochi km dal sito Corden... (Sermoneta scalo dove ho sempre abitato) e mi preoccupo delle emissioni cancerogene possibili.. e degli autobotti carichi di sostanze infiammabili.. (ma verranno trasportati a normativa di leggi.. sindacali con le dovute precauzioni del caso - E i fusti.. di ritorno con i reflui e i solventi rigenerati mi preoccupo che...
possano anche nell'ipotesi peggiore essere interrati..qlli con i reflui (a b.go Montello e in Campania lo hanno fatto!!) ma nel progetto è scritto ciò che faranno... e noi ci affideremo a ciò che hanno scritto.
O che... i reflui chimici delle acque madri,le brine dopo distillazione..le scorie.. possano addirittura essere sversate direttamente nel fiume Cavata e cavatella (vicinissimo allo stabilimento vedi foto..)...
Tutte ipotesi queste anche possibili...e chiederemo un monitoraggio anche delle acque del vicino fiume Cavata della Corden.. Tutte preoccupazioni che i cittadini potrebbero avere..per possibili ripercussioni sanitarie da inquinamento per i loro bambini e figli.. e per patologie future -in una zona già martoriata dai tumori e dalle leucemie- come Sermoneta -
L'Assessorato all'Ambiente ed alla Sanità di Sermoneta (da poco insediatosi) si stà impegnando.. i delegati (tra le quali io -tutela del territorio e monitoraggi ambientali) stanno collaborando....
In ultimo... (ma non perché meno importante) proporremo la richiesta di una carta/scheda sulla sicurezza dello stabilimento.. sicurezza che già insita ma.. vorremmo averlo scritto.. un eventuale presidio preventivo da adottare per i cittadini tutti e i dipendenti.. Queste le paure e preoccupazioni di tutti...il punto è che ci dobbiamo fidare di ciò che le carte ci dicono e del progetto..certo dopo altro incontro rassicurativo -
C'è anche dell'altro.. per la prevenzione sanitaria da me sempre professata.. già da qlc anno (a giunta p. Giovannoli) è partita l'ipotesi di un progetto pilota di indagine epidemiologica sanitaria per Sermoneta con... l'Ordine dei medici provinciale - il dr Righetti ne ha parlato allo scorso incontro in comune...ed è un progetto al quale collaboreremo presto come conoscitori locali del posto.. e lavorando con il Registro dei Tumori di Lt...
Antonietta Pagani.