Impianti Biogas da biomasse...
L'articolo sopra pubblicato il 12 luglio 2014 su Latinaquotidiano -
Commento:
L'ufficio tecnico comunale lavora sulla mappatura del territorio... per le richieste fatte sugli impianti di biogas da alcune ditte locali che legalmente possono inoltrare presso il nostro comune..essendo le biogas considerate come impianti energetici da fonti rinnovabili..e per i quali esistono dei finanziamenti/contributi statali - La mia posizione in merito è sempre stata negativa (mi sono spesso schierata contro la loro costruzione (es a Maenza..) dove si prevedeva nei pressi di un centro cmq abitato quale 'farneto' - di sicuro un impatto ambientale c'è con le biogas ma.. dal punto di vista bioingegneristico l'impatto è.. talmente minimo che non è sufficentemente rilevante a livello statistico per cui anche l'ARPA si defila dai suoi controlli considerandoli superflui (visto l'impatto minimale considerato!). La legge attualmente prevede costruzioni di impianti tali con il solo assenso comunale per siti che non superano 1Mgw (considerati di piccole dimensioni..) - Da spiegare che i finanziamenti giovano alle grandi lobby (sorgenia..) nel caso di grandi centrali di biogas/biomasse (molto superiori ad 1mgw) e nel caso delle piccole il guadagno può essere per la ditta (che sfrutta il finanziamento..) e per il suo ciclo di rifiuti che né può giovare anche..prevedendo la filiera corta e un uso quantomeno chiaro del suo utilizzo (che anche se a volte termoincenerito..può essere sempre un metodo migliore alla filiera più lunga per stesso motivo -le emissioni sono cmq minori e sotto i limiti) - Con questo non dico che i problemi sono risolti ma...sono da valutare molte cose e che per le ditte possano essere utili impianti di 200 o 400Kw in quanto di piccole dimensioni e irrisoriamente impattanti (emissioni controllate sotto il minimo previsto dalle captazioni UE di polveri,nano-particelle,azoto,anidride carbonica,metalli..) di certo -per spiegare- ci potranno essere tra le emissioni anche particelle cancerogene ma in percentuale sotto i limiti (anche l'arsenico è un cancerogeno accertato di 1 cat ma nell'acqua ne è consentito un quantitativo sino a 10 micg/L - da noi la media del 2014 per tale metallo è 5,3 dati di Acqualatina) - Il problema restano gli odori che possono sprigionare i rifiuti pressurizzati o termocombusti...che possono nel caso di acido solfidrico essere piuttosto pesanti ad esempio.. ma ciò dipende dal tipo di rifiuti che vengono utilizzati (da olio vegetale a insilato di mais..da cippato di legno a colza o girasole..da liquami zootecnici e lettiere a residui organici) si sà già l'impatto previsto e nel caso il comune in base al suo regolamento darà parere negativo...
Cosa impattante potrà essere il digestato.. la poltiglia che rimane dal mescolamento pressurizzato del rifiuto che spesso viene utilizzo come fertilizzante sui terreni ma... non è esente dalla formazione di batteri termoresistenti (es. il botulino) che possono inquinare ed alterare i prodotti agricoli tipici locali (dal latte alla frutta agli ortaggi vari compresi olio e formaggi) - Questo sarà valutato sempre in caso di assenso comunale... Inoltre tutti questi impianti richiesti prevedono la cogenerazione (che dovrebbe essere ora obbligo) e prevede la lavorazione dei rifiuti e la produzione di calore ed energia elettrica..
Si favoleggiano 10 impianti o più richiesti/previsti per il comune di Sermoneta e sembra già funzionanti quasi... nulla di più falso...perché le richieste riguardano l'uso dei terreni prima.. dove eventualmente insediare i siti bio... solite favole metropolitane fatte per... allarmare i cittadini da chi ha i suoi motivi per farlo!!!
Antonietta PAGANI - delegato tutela del paesaggio e monitoraggi ambientali.
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